Esterni

 

 

 

La pavimentazione esterna di una casa oltre alla importanza decorativa deve soddisfare:

  • requisiti di funzionalità all’impiego nel contesto per la quale è immaginata.
  • sicurezza antiscivolo.
  • resistenza ad agenti atmosferici e sbalzi di temperatura.

La scelta dev’essere quindi un valido compromesso tra tutti questi fattori, tenendo sempre d’occhio il budget previsto per la sua realizzazione.

Il primo passo verso la scelta è l’individuazione della sua destinazione d’uso. Potrebbe essere, ad esempio, adibita al semplice transito dal cancelletto su strada all’ingresso di casa e quindi destinata a sopportare un semplice passaggio pedonale, o unire il transito pedonale al passaggio di macchine verso il garage. Oppure essere un’opera più complessa e destinata al godimento di un giardino prevedendo, oltre a quanto già descritto, spazi con altre funzionalità come, ad esempio, la spiaggia di una piscina o una zona barbecue attrezzata per mangiare all’aperto nei mesi che lo permettono.

Le caratteristiche di installazione sono un altro aspetto da tenere in considerazione. Per alcune tipologie potrebbero essere necessari complessi lavori di muratura per la posa, mentre altre sono progettate per adattarsi facilmente a tutte le superfici, in breve tempo e col minimo sforzo. Ecco le caratteristiche principali che deve avere una pavimentazione da esterni:

  • Impermeabile, antiscivolo e ingelivo: un pavimento in gres porcellanato da esterni ha sempre queste caratteristiche;
  • Resistente ai carichi: in grado quindi di sorreggere carichi pesanti come il passaggio di veicoli;

Facile intuire che il gres porcellanato da esterni è in assoluto il materiale più adatto per qualsiasi tipo di impiego.  Però, per esigenze di design o altro, potrebbero essere scelti pavimenti in cemento tipo ghiaino lavato, marmo o pietra oppure cotto o anche in legno. In questo caso bisogna garantirsi che siano garantite anche altre caratteristiche:

  • resistenza a macchie e muffe: e nel caso dei materiali appena citati la si ottiene mediante un trattamento con prodotti adeguati dopo la posa;
  • resistenza strutturale: è necessario garantirsi l’omogeneità del materiale. Una pietra con una forte ed evidente porosità o un cotto che presenta difetti di produzione (es. il calcinello) dimostreranno nel tempo la loro inadeguatezza sgretolandosi e deteriorandosi, generando fastidiosissimi costi inaspettati per la loro manutenzione o sostituzione.

Ma la scelta del materiale è solo un aspetto di tutto quanto va considerato perché la modalità esecutiva rappresenta in assoluto la maggior parte dell’investimento necessario. Difficile quindi poter quantificare un costo medio.

Potrebbe essere necessario demolire la vecchia pavimentazione con tutti i costi della manodopera necessaria e quelli dello smaltimento delle risulte, e quindi eseguire un nuovo fondo di posa sempre che esista già un sottofondo in calcestruzzo capace di fare da supporto. Oppure si dovrà procedere prima all’esecuzione di un getto di sottofondo e poi alla realizzazione del massetto di posa. In ogni caso sarà sempre necessaria un’accurata impermeabilizzazione del fondo di posa per impedire l’assorbimento dell’acqua nel sottofondo che porterebbe alla formazione di ghiaccio nei mesi invernali, capace di sollevare qualsiasi tipo di pavimentazione.

Si potrebbe scegliere un sistema di posa alternativo, ad esempio la posa flottante su piedini in PVC, ma anche in questo caso sarà necessario un fondo e l’impermeabilizzazione. Nel caso, però, si preveda il passaggio delle macchine non è possibile eseguire la posa flottante perché non adeguata a sopportare il carico.

Di seguito un elenco di alcuni materiali e le soluzioni di posa che consentono:

  • gres porcellanato: durabilità, alta resistenza all’usura, assorbimento d’acqua praticamente nullo, insensibilità a sbalzi di temperatura e gelo (ingelività), superficie antiscivolo e resistenza ad agenti chimici, con la sua struttura compatta e vetrificata, il gres porcellanato offre tutte queste caratteristiche ed è la migliore scelta come materiale per le pavimentazioni esterne. Offre molte varianti dimensionali con formati piccolimedigrandi. Dal classico al contemporaneo, dal rustico al minimale, Il gres porcellanato rende possibile creare pavimenti a effetto legnopietra, lavagna, marmo o, ancora, cemento, cotto, resina, con una resa estetica incredibilmente realistica. In ogni caso, per tutte queste versioni, l’unica modalità di posa è a fuga aperta di almeno 3 mm su supporto impermeabilizzato con colla da esterni È disponibile anche in piastrelle con spessore maggiorato (20 mm) per la posa flottante, in appoggio o tradizionale, offrendo la possibilità di creare continuità tra pavimenti interni e esterni.
  • Cotto: il cotto è un materiale tradizionale che ci riporta alle nostre origini. Il ciclo produttivo può anche essere industriale ma mantiene sempre il fascino delle produzioni artigianali. Alcuni modelli, invece, sono interamente prodotti a mano e cotti in fornace. Questo conferisce alla superficie un’estetica unica e preziosa riconoscibile a prima vista. La superficie è naturalmente porosa ed assorbente, quindi va trattata con prodotti idrorepellenti dopo la posa per impedire le penetrazioni di liquidi e di umidità.
  • Legno: anche questa tipologia di materiale una volta in opera assume un aspetto tradizionale e caldo, capace di conferire raffinatezza agli spazi all’aria aperta. l’ideale per il contorno piscina e nelle verande, dove potrebbe costituire un tutt’uno con il legno di gazebi e coperture. Va però considerato che almeno una volta l’anno (se non due) è necessario eseguire una manutenzione. È un’incombenza capace di smorzare qualsiasi entusiasmo. Ultimamente si preferisce a questo materiale il WPC che è innovativo per le sue caratteristiche ed è una perfetta imitazione di un pavimento in legno a doghe. Composto da fibra di legno e materiale termoplastico è ecologico e riciclabile al 100%, inoltre richiede meno manutenzione rispetto al legno massiccio o massello. Le doghe in WPC sono antiscivolo e anti-scheggia, resistenti ad acqua e sale, inattaccabili da termiti e insetti e sono antimuffa.
  • Marmo o pietra: ancora un materiale che è nel nostro DNA perché tradizionalmente utilizzato da secoli. Che siano lastre di grande formato (e notevole spessore) o pezzature piccolissime come la palladiana è una scelta sempre di grande effetto. Ma come per tutti i materiali naturali è necessario effettuare un trattamento superficiale per impedire l’assorbimento di liquidi e va prestata molta attenzione alla scelta garantendosi la compattezza del materiale.
  • Ghiaino lavato: è molto indicato per la pavimentazione sia di aree pubbliche quali piazze, viali e zone pedonali sia di esterni di abitazioni private. Economico e tradizionale, è composto da un impasto di cemento, graniglie di marmo o sassolini di fiume e viene fornito in lastre di formato 50×50 o 40×40 con uno spessore di almeno 4 cm.

Le modalità di posa a seconda del materiale e dello spessore sono le seguenti:

  • Gres porcellanato spessore (1 cm), cotto, marmo e pietra – Posa tradizionale a fuga aperta con colla da esterni (1) su massetto impermeabilizzato.
  • Gres porcellanato spessore maggiorato (2 cm), ghiaino lavato (4 cm) – Posa flottante su piedini in PVC (2) (solo per transito pedonale)
  • Gres porcellanato spessore maggiorato (2 cm), ghiaino lavato (4 cm) – Posa in appoggio su piano livellato, erba, ghiaia etc.
  • Gres porcellanato spessore maggiorato (2 cm), ghiaino lavato (4 cm) – se è previsto il transito di mezzi pesanti va fatta la posa tradizionale a fuga aperta con colla da esterni su massetto impermeabilizzato.
  • Legno e WPC: posa flottante su intelaiatura in magatelli di legno o alluminio con l’utilizzo di viti in acciaio a vista o clip di aggancio invisibili. L’intelaiatura va posata su un sottofondo in calcestruzzo impermeabilizzato e realizzato in pendenza in grado di evacuare l’acqua piovana.

 

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